Ucraina-Russia, Nato: no armi nucleari in Polonia

(Adnkronos) –
La Nato non ha intenzione di posizionare armi nucleari in Polonia. Ad affermarlo è il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg nel corso della sua visita a Varsavia in compagnia del premier britannico Rishi Sunak. “Non ci sono piani per espandere l’attuale accordo di condivisione nucleare”, ha detto Stoltenberg durante un’apparizione congiunta con Sunak davanti ai soldati britannici di stanza in Polonia. 

Le parole di Stoltenberg chiudono, almeno per ora, il caso aperto dalle dichiarazioni del presidente polacco Andrzej Duda. “Se i nostri alleati decidessero di posizionare armi nucleari sul nostro territorio come parte della condivisione nucleare per rafforzare la sicurezza del fianco orientale della Nato, siamo pronti a farlo”, ha detto il presidente in un’intervista al giornale polacco ‘Fakt’. Sia Duda che il suo consigliere per la sicurezza avevano giĂ  espresso simili considerazioni in passato. La Polonia, paese dell’Ue e della Nato, è uno dei piĂš stretti alleati militari dell’Ucraina, che viene attaccata dalla Russia. L’ipotesi di dispiegare armi nucleari in Polonia ha alzato ulteriormente la tensione tra l’Occidente e la Russia. 

 

La frenata di Stoltenberg, in un certo senso, viene compensata dall’accelerazione britannica annunciata da Sunak. Il premier ha ufficializzato l’aumento record del bilancio per la difesa, al 2,5 per cento del pil entro il 2030, dal 2,32 di adesso, con la spesa che sarĂ  messa, spiegano fonti di Downing Street, “sul piede di guerra”, una delle tre prioritĂ  per la difesa. 

“Ci troviamo nel mondo piĂš pericoloso dalla fine della guerra fredda e a un punto di svolta della sicurezza in Europa”, ha affermato Sunak in Polonia. Il bilancio quindi aumenterĂ  gradualmente a 87 miliardi di sterline entro sei anni, nel “maggior rafforzamento della nostra difesa nazionale in una generazione”: questo significa che in questo periodo Londra investirĂ  in difesa 75 miliardi di sterline piĂš di quanto non avrebbe fatto mantenendo la situazione attuale. 

“Una delle lezioni cruciali della guerra in Ucraina è che abbiamo bisogno di riserve piĂš importanti di munizioni e che l’industria sia in grado di rifornirle piĂš velocemente”, ha affermato, dopo aver anticipato lo stanziamento di dieci miliardi di sterline, per i prossimi dieci anni, per il sostegno a questo comparto in modo che l’industria abbia certezza dei finanziamenti a lungo termine, sostenuti da contratti a lungo termine, in modo che si possa produrre piĂš, che si sia pronti per un aumento delle capacitĂ , e per passare a una produzione a ciclo continuo quando sarĂ  necessario. Con tale stanziamento sarĂ  aperta anche una agenzia per l’innovazione. Alla ricerca e sviluppo andrĂ  almeno il cinque per cento delle spese per la difesa. 

 

 

 

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