Lacrime di Vezzoli al Correr, tra il Rinascimento e Carlo Scarpa

Una mostra per avvicinare classico e contemporaneo
Venezia, 4 mag. (askanews) – Francesco Vezzoli in mezzo alla storia dell’arte ci sta bene; è nella natura della sua ricerca il dialogo costante, ammirato, ma anche divertito, con le opere classiche così come con i volti dell’immaginario collettivo contemporaneo. E il suo segno più riconoscibile, la lacrima ricamata, è al centro di un progetto importante che gli dedica il Museo Correr di Venezia con la mostra “Musei delle lacrime”, curata da Donatien Grau e tutta costruita sul confronto con i tesori del museo, ma anche con le architetture di Carlo Scarpa. “Sarebbe banale dire che il Museo Correr è il museo più bello del mondo – ha detto Vezzoli ad askanews – ma è sicuramente un’opera d’arte totale, e io ho pensato che anche il mio intervento doveva cercare di narrare questa dinamica del percorso ostacoli, di un percorso tra ostacoli meravigliosi che rappresentano i pilastri della nostra storia intellettuale e artistica”.
Le opere di Vezzoli, come sempre, mescolano i piani e gli stilemi, dalla conchiglia non nasce più Venere, ma un Richard Gere anni 80 e le Madonne trecentesche hanno i volti delle top model o delle attrici di fine XX Secolo. Le cui lacrime sono molto particolari. “Ho ragionato e ho pensato che negli ultimi 15-20 anni – ha detto ancora l’artista – avevo riprodotto opere d’arte molto famose, molto iconiche, semplicemente aggiungendo una lacrima. Le lacrime non sono particolarmente presenti nella storia dell’arte, né nella scultura e ancora di meno nella pittura. Quindi ho radunato in questa mostra una mia storia dell’arte piangente, quindi è qui dove vanno a finire tutte le mie lacrime”.
La mostra è realizzata da Fondazione Musei Civici di Venezia e Venice International Foundation, quest’ultima guidata da Luca Bombassei, che con la sua presidenza ha voluto stabilire un legame forte tra la città, con la sua storia da salvaguardare, e il contemporaneo. “Lo scopo principale della fondazione non è la produzione di mostre – ci ha detto – ma una mostra come questa ci permette di fare conoscere al mondo una realtà come quella di Venice Foundation e questo di permette di poter provare a condividere con nuovi soci quello che è il nostro obiettivo finale”.
“Musei delle lacrime” resta aperta al pubblico a Venezia fino al 24 novembre.

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