Ucraina, i leader alla Commissione europea: “Accelerare sulla ricostruzione”

di Alessio Pisanò

BRUXELLES – Dopo la decisione che ha concesso all’Ucraina lo status di Paese candidato, nella prima giornata del vertice del Consiglio Europeo riunitosi a Bruxelles i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione europea hanno chiesto alla Commissione europea di presentare rapidamente le sue proposte relative al sostegno dell’Ue a favore della ricostruzione dell’Ucraina. I leader hanno preso atto della volontĂ  di Bruxelles di presentare un nuovo pacchetto di assistenza macrofinanziaria di nove miliardi di euro a Kiev entro la fine dell’anno. Lo si apprende dalle conclusioni del primo giorno del summit, in cui i leader hanno concesso anche alla Moldavia lo status di Paese candidato all’Ue, garantendo una prospettiva europea alla Georgia, a cui verrĂ  concesso lo status di candidata solo quando le prioritĂ  nel campo politico-istituzionale saranno affrontate.

“Sono convinta che tutti questi Paesi lavoreranno sodo per attuare le riforme necessarie, anche perchĂ© rafforzano la competitivitĂ  del Paese e sono utili ai cittadini”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in conferenza stampa. In seguito al vertice della mattina con i sei leader dei Balcani occidentali i leader si sono impegnati a fare tutto il possibile per superare la crisi politica in Bulgaria e il veto del governo di Sofia che impedisce la ripresa dei negoziati per l’adesione all’Ue con la Macedonia del Nord e che ritarda anche il processo di integrazione dell’Albania.

VERTICE STRAORDINARIO SULL’ENERGIA A LUGLIO

Nel corso del vertice i leader hanno promesso di tornare a discutere del progetto della ComunitĂ  politica europea, una piattaforma che dovrebbe riunire tutti gli Stati europei del continente. Durante la discussione con gli omologhi europei il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi ha chiesto un vertice straordinario sull’energia a luglio per discutere le misure necessarie a contrastare l’aumento dei prezzi. La proposta sul tavolo è l’introduzione di un tetto al prezzo del gas. La questione non è all’ordine del giorno e non soddisfa tutti i leader europei. Il primo ministro olandese Mark Rutte ha sostenuto che l’iniziativa “potrebbe non funzionare come ci si aspetta”.
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