Pnrr alla sfida semplificazioni

I prossimi sei anni potrebbero essere quelli della svolta post pandemica per l’Italia. Una sfida a tappe forzate, anzi forzatissime, che vedrà il paese impegnato nella corsa alla programmazione e progettazione delle misure previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per i primi tre anni, e nella realizzazione e rendicontazione dal quarto anno in poi. La divisione aritmetica dell’enorme somma messa a disposizione dall’Unione europea fa registrare un impegno di circa 60 miliardi di euro l’anno. Un volume economico che la nostra amministrazione pubblica non ha mai conosciuto prima. A lanciare l’allarme sono stati i protagonisti del Forum «Dopo l’emergenza semplificare è necessario» organizzato dalla Cassa di previdenza dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca. Roberto Morassut (vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, relatore del di Semplificazioni e componente della commissione Ambiente), Yle- nia Lucaselli (deputata di Fratelli d’Italia nella commissione Bilancio), Giorgio Lovecchio, vicepresidente della commissione Bilancio a Montecitorio per il M5s) e Paolo Trancassini (capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Bilancio alla Camera), hanno sottolineato l’urgenza di procedere nel modo più spedito possibile all’approvazione del decreto Semplificazioni, composto da 60 articoli che riguardano la governance, prevedendo nuove strutture istituite presso la presidenza del consiglio e i principali ministeri interessati oltre ai tavoli dei parten ariati e gli strumenti di raccordo con il Parlamento; gli interventi sulla legislazione ambientale con l’accelerazione delle Via e la sburocratizzazione degli impianti per le energie rinnovabili; le misure a sostegno dell’economia circolare e quelle per accelerare le procedure degli appalti e dell’attivazione delle Zes”. Secondo Pasqua Borracci (consigliere dell’Istituto nazionale degli esperti contabili): «Uno dei punti principali del programma del governo Draghi è quel lo relativo alla riforma fiscale. Tutti i partiti stanno presentando le loro proposte, dalla riduzione dell’aliquote irpef, alla flat tax unitaria, senza escludere ipotesi di patrimoniale e reintroduzione dell’Imu sulla prima casa. Occorre una sintesi entro il 30 giugno di tutte queste posizioni». Terna ripreso anche da Paolo Longoni (consigliere d’amministrazione della Cnpr): «Il tema della riforma fiscale sembra emergere sempre prepotentemente nella discussione politica. Salvo poi arenarsi di fronte alla complessità del tema stesso e delle posizioni divergenti tra partiti. E prioritaria una forte delegificazione per favorire il processo di ripartenza del paese».

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