ROMA – La protesta dei licei romani si trasforma e dalle occupazioni diventa dialogo con il governo. I collettivi dei licei ‘Righi’, ‘Orazio’ e ‘Manara’ si sono riuniti questo pomeriggio a Villa Borghese, a Roma, in un’assemblea speciale a cui ha preso parte anche la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia. Seduta a terra, a gambe incrociate, la sottosegretaria ha risposto alle domande e alle richieste dei giovani, che chiedono piĂš spazi di socialitĂ , piĂš ore di storia e di educazione ambientale, piĂš fondi per la scuola, piĂš ascolto ma soprattutto uno stravolgimento della didattica, che sia al passo con i tempi.
“Mi rendo disponibile per momenti di confronto come questi, anche piĂš spesso: organizziamo piĂš assemblee, apriamo un tavolo- ha detto Floridia ai giovani presenti a Villa Borghese- ma evitiamo le occupazioni. Piuttosto, intervenite anche attraverso le consulte, ascolto le vostre richieste”. La sottosegretaria ha parlato ai ragazzi dei fondi per l’edilizia messi a disposizione dal Pnrr, e della green community all’interno del piano âRigenerazione scuolaâ: un gruppo di esperti disponibili per lezioni e incontri sull’educazione ambientale.
Sulla rimodulazione dei programmi di storia, che non riescono ad affrontare gli eventi della contemporaneitĂ , la sottosegretaria ha spiegato che “tagliare le ore di storia e geografia in passato è stato un errore gravissimo. C’è un mio disegno di legge al Senato per aumentare le ore di storia. Ma per realizzarlo è necessario lo stanziamento di fondi notevoli per lo Stato”. Floridia ha poi aggiunto che “è difficile comprimere la storia in 5 anni perchĂŠ è tutto necessario, ma ci sono degli spazi a disposizione dei docenti in cui l’autonomia gli consente di affrontare anche altre tematiche di attualitĂ . Nella scuola non è importante finire il programma- ha spiegato- ma imparare a leggere il mondo nel giusto modo”. E ha chiesto ai ragazzi un poâ di pazienza: “ci sono le risorse, c’è l’impegno, ma la bacchetta magica non ce l’ho. Abbiamo intenzione di fare gli Stati Generali della Scuola, ma per grandi cambiamenti ci vuole tempo. La direzione è quella giusta”.
Federico, rappresentante di istituto del liceo âRighiâ, è soddisfatto per la presenza della sottosegretaria alla loro assemblea, ma non del tutto dalle risposte. âQuello che chiediamo non è una scuola che ci prepari meglio al mondo del lavoro, ma una rivoluzione culturale- spiega alla Dire- vogliamo che la nostra protesta non sia fine a sĂŠ stessa ma edificante, per questo abbiamo dato vita alla Rete scuole occupate e facciamo parte del Coordinamento autonomo romano. Chiediamo una scuola diversa, piĂš aperta, e piĂš spazi di confronto”. Anche per questo i giovani dei collettivi hanno occupato degli spazi abbandonati delle cittĂ , come il Lucernario dell’UniversitĂ Sapienza di Roma e l’ex stazione Trastevere. “Stiamo lavorando per prendere in gestione uno spazio di esposizione con il âTassoâ e il âPlinioâ- spiegano ancora gli studenti- la nostra protesta non si ferma e la prossima settimana organizzeremo unâassemblea cittadina”.
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