Bologna, Balzani stronca il Passante ‘green’: “Ma quale transizione ecologica…”

BOLOGNA – Il Passante di Bologna? “Si dice che la soluzione che si è adottata favorisce la transizione ecologica. Non è vero”. Parola del chimico Vincenzo Balzani, professore emerito dell’Alma Mater e coordinatore del gruppo di docenti e ricercatori Energia per l’Italia. Balzani stronca il Passante “green”, come lo ha definito la maggioranza guidata dal sindaco Matteo Lepore, con una lunga intervista pubblicata dal sito di informazione Napoli Monitor e segnalata dalla Rete delle lotte ambientali, che fa proprie le parole dello scienziato e rilancia la biciclettata contro il Passante di domenica.”Nel 2017- ricorda il chimico- sono stato chiamato a far parte della commissione di esperti del Piano urbano della mobilità sostenibile. Feci notare al sindaco allora in carica (Virginio Merola, ndr) che il punto chiave era quello del Passante, mi rispose che gli accordi erano già presi e non si poteva ricominciare a discuterne. In questa commissione affrontammo molti problemi e suggerimmo valide soluzioni, ma del Passante non se ne parlò mai”. E oggi? Lo scienziato non fa sconti sul potenziamento di A14 e tangenziale: se si costruisce una nuova strada “si favorisce l’aumento del traffico, anche di mezzi pesanti, e quindi l’aumento dei consumi di combustibili fossili.Dobbiamo invece passare dai trasporti privati a quelli pubblici e dai combustibili fossili alla elettricità prodotta dalle energie rinnovabili. Questo significa potenziare le ferrovie”. Passare a camion con trazione elettrica “non sarà facile e, in gran parte, neppure necessario; vediamo che fatica si fa a passare alle auto elettriche, figuratevi i camion”, sottolinea Balzani: “Quindi, se si fa una strada nuova si favorisce, per i prossimi 10-15 anni, l’uso dei combustibili fossili”.Insomma, “non è vero” che il progetto favorirà la transizione ecologica: anzi “farà transitare più automobili e più autocarri. Per andare nella direzione giusta, che è quella delle energie rinnovabili, delle ferrovie e dei mezzi elettrici pubblici o privati, il nuovo Passante non aiuta”. Per quanto riguarda poi l’annunciata riduzione delle emissioni inquinanti, “bisogna distinguere tra la CO2, che determina il cambiamento del clima- afferma Balzani- e le emissioni di sostanze inquinanti (ossidi di azoto, sostanze organiche, polveri sottili), dannose per la salute. Per compensare le aumentate emissioni di CO2 ho letto che si pianteranno 34.305 alberi. Sarebbe stato più interessante fornire una stima, anche grossolana, del rapporto tra l’aumento di emissioni di CO2 causato dall’aumento del traffico e la CO2 che possono assorbire questi alberi. A parte il fatto che l’albero, finché non è cresciuto, di CO2 ne assorbe ben poca”.Inoltre, è vero che “la scienza ha sviluppato varie tecniche (correnti di gas, filtri, catalizzatori, elettrofiltri) per abbattere le polveri inquinanti e anche gli ossidi di azoto- riepiloga il chimico- e le sostanze organiche con materiali per la pavimentazione stradale e vernici fotocatalitiche. Ma, come riportato nelle 80 pagine dell’analisi redatta dal Cnr”, le esperienze finora compiute “sono pochissime e i risultati non sono certo incoraggianti. In ambienti confinati, per esempio le stanze di un ospedale, le vernici fotocatalitiche sono usate con successo, ma il Passante è un sistema aperto e, inoltre, queste vernici spalmate sulle volte delle gallerie andrebbero continuamente irradiate con luce visibile o ultravioletta, con grande consumo di energia e, quindi, ulteriore inquinamento”.

Si stima, prosegue ancora Balzani, che l’attuale Passante “provochi il 40% delle emissioni nella zona di Bologna. Il nuovo Passante ne produrrà certamente di più e nessuno è in grado di valutare l’efficienza di eventuali opere di mitigazione. Inoltre, qualsiasi opera di mitigazione comporterà spese non solo per la costruzione, ma anche per l’alimentazione energetica e la manutenzione dell’impianto”. E gli elettrofiltri? “Sono efficaci per abbattere le polveri inquinanti negli scarichi di una sorgente ‘puntuale’, come le ciminiere delle centrali a carbone o di altri impianti industriali. Per il Passante, sistema aperto- afferma il chimico- bisognerebbe costruire centrali di filtrazione a terra, esterne, con camini e ciminiere. Oltre all’energia necessaria per far funzionare queste centrali, c’è il problema di un ulteriore consumo di suolo”. Per il chimico, poi, realizzare impianti fotovoltaici che compensano l’ampliamento delle corsie “non ha senso. Assomiglia molto a quanto fanno alcune importati industrie, che affermano: ‘Noi inquiniamo qui in Italia, ma piantiamo alberi in Africa’. Questa della compensazione con pannelli fotovoltaici è la stessa cosa: nel nuovo Passante consumo più combustibili fossili e genero più C02, ma da qualche parte installo pannelli fotovoltaici e così, in qualche modo, ‘compenso’, producendo energia rinnovabile. Se ci sono superfici su cui installare pannelli fotovoltaici, questi dovrebbero essere installati a prescindere dal Passante. E sarebbe ora di farlo”.Verdetto finale: “Bisogna attuare al più presto la transizione dai combustibili fossili alla elettricità generata dalle fonti rinnovabili. Non mi sembra che la soluzione approvata per il Passante vada in questa direzione”, dichiara Balzani.

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