Il pensiero di Luciano D’Alfonso.
“Un tempo, la visione della PA ne esaltava la strumentalità, la funzionalità al servizio di persone, imprese e territori. Attraverso un processo riformatore che veda protagonisti il Parlamento, il Governo, il mondo accademico, gli intellettuali, il mondo dell’informazione, dovremmo ritrovare la via per fare in modo che la pubblica amministrazione non sia un leviatano assistente, una grande stalattite che si autoalimenta, ma torni a svolgere una funzione utile ai progetti di vita, di persone, imprese e territori. Puntando sulla competenza, tecnologia, organizzazione, formazione, contratti adeguati che consentano la giusta remunerazione in maniera tale che ogni funzionario possa assumersi responsabilità precise senza temere niente. I portatori di interessi devono potere partecipare ai procedimenti amministrativi come acclarano le Carte europee della PA che incoraggiano le decisioni pubbliche a essere partecipate dai portatori di interessi. Il partenariato pubblico -privato è la via di uscita anche per realizzare progetti complessi”.