L’impatto della riforma fiscale su imprese e famiglie è il tema discusso nel corso del Cnpr forum “Riforma fiscale: lavori in corso per un fisco efficiente e sostenibile” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, che ha visto protagonisti Alberto Gusmeroli (Lega), presidente della Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati; Emiliano Fenu, capogruppo del M5S in Commissione Finanze a Montecitorio; Vito De Palma (Forza Italia), segretario della Commissione Parlamentare per l’Attuazione del Federalismo Fiscale e Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra in Commissione Bilancio alla Camera.
Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara: “A sette mesi dall’approvazione della legge delega ci troviamo di fronte a ben dieci decreti attuativi che sono stati già varati, otto dei quali sono stati anche approvati dal governo. A breve avremo anche quelli relativi alla riforma del sistema sanzionatorio e della riscossione. Possiamo dunque essere ottimisti sul rispetto dei tempi tracciati dal viceministro Leo per ciò che attiene l’attuazione della Riforma in sé, potendo a breve iniziare a valutarne gli effetti nel nostro sistema economico. Ciò vale sia per le imprese che per le famiglie. L’auspicio è che si possa finalmente aprire la strada ad un fisco più equo e più semplice, così come richiesto dai contribuenti e da noi professionisti”.
Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “La riforma parte adesso e solo nel tempo vedremo se avrà effetti e quali. Se ridurrà in misura ragionevole da un lato l’evasione e dall’altro le difficoltà di riscossione delle imposte. Quando si parla di un fisco più semplice, è bene rilevare come nei decreti delegati approvati finora non se ne veda l’ombra. La semplificazione è ancora di là da venire. Bisogna poi intendersi sul concetto di un fisco più equo. Se il concetto di equità si richiama ai princìpi contenuti nella Costituzione, devo constatare come non ci siano passi in avanti; se per fisco equo intendiamo un fisco non canaglia nei confronti dei contribuenti, allora la situazione potrebbe migliorare almeno nei princìpi enunciati. Speriamo questa miglioria si registri anche in concreto”.