BOLOGNA – Chiede scusa all’Italia (non a Varrese) “per la reazione” e perchè “la violenza non va mai usata”, e ammette di “non aver contato fino a 10”. Ma non si scusa in alcun modo con Massimiliano Varrese (“se l’è cercata”) e di base rivendica che la sua arrabbiatura ci stava tutta, perchè era stato provocato. “Mi ha istigato“: Josh ‘Carter’ Rossetti, fratello di Greta Rossetti, torna a parlare sui social della quasi rissa andata in scena fuori dagli studi del Grande fratello la sera della finale, lunedì 25 marzo. Una volta finita la trasmissione, il giovane ha colpito con calci e pugni l’auto in cui era seduto Massimiliano Varrese fino a che non è stato fermato da alcune persone intervenute, buttafuori ma anche alcuni concorrenti del Gf. Motivo della sua ira? Il fatto che Varrese, a fine puntata, avrebbe commentato con sorrisetti fastidiosi e un applauso ironico la notizia della love story tra lui e Monia La Ferrera, sua ex e concorrente Gf per poco più di un mese. Varrese, uscito dal programma solo lunedì sera, non sapeva nulla di questa relazione che ha preso il via a fine febbraio. E avrebbe reagito in modo beffardo alla notizia, cosa che ha fatto perdere le staffe a Josh Rossetti.
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“LA VIOLENZA NON VA MAI USATA, MA SONO STATO PROVOCATO”
Ieri, in una storia su Instagram, il giovane che lavora nel mondo della musica, ha commentato l’accaduto e raccontato i fatti dal suo punto di vista. “Io e Monia eravamo tranquilli sul van, a un certo punto Varrese si avvicina istingandomi, istigando me e Monia. Ha iniziato ad applaudire, a fare i suoi sorrisini, ha iniziato a provocarmi. Al che io mi sono avvicinato e ho chiesto a lui cortesemente ‘Perfavore puoi scendere dalla macchina e parlare con me da uomo a uomo? Lui da dentro l’auto mi rideva in faccia e ha iniziato a dirmi ‘No io non scendo’. Io volevo solo parlare da uomo, poi la situazione mi è sfuggita di mano”. Questo il (blando) mea culpa: “La violenza non va usata, ammetto che non ho contato fino a 10. Mi scuso per tutti quanti, ma la cosa fondamentale è che non c’era nessuna bambina in macchina, perchè io non mi permetterei mai davanti a sua figlia di fare una cosa del genere. Detto questo, mi scuso per come ho reagito davanti a tutta Italia senza nessun tipo di problema”. Josh parla anche della spinta data a Monia, nel mezzo del parapiglia, e stigmatizzata in molti sui social: “Per quanto riguarda questo spintone di Monia- dice ancora nel video- volevo semplicemente allontanare la mia donna da una probabile rissa, perchè ero circoidato da 5 buttafuori che volevano sicuramente placare la situazione, però dentro di me non potevo sapere cosa stava per sucedere e quindi era un modo per allontanarla. Detto questo- conclude- se qualcuno viene a provocarmi non è colpa mia, perchè se l’è cercata“.
(@joshcarterrossetti)DOPO L’INTERVISTA CON PARPIGLIA DICE: “PIÙ FAI CASINO PIÙ NUMERI FAI”
In una successiva storia su Instagram, Josh Rossetti ha poi fatto commenti anche sull’intervista fatta nella giornata di ieri con il girnalista Gabriele Parpiglia, finita però a parolacce e minacce (e ora ci sarebbe pure una denuncia del giornalista nei suoi confronti). L’intervista, radiofonica, è stata pubblicata integralmente da Parpiglia su Instagram, accompagnata da questa dichiarazione di intenti: “Ho pensato se pubblicarlo, o no. Ma questo genere di violenza va mostrato per evitare che possa succedere altro ad altre persone , per denunciare , per capire chi sono realmente le persone. È giusto così”.
Nella storia, il fratello di Greta fa intendere di avere esagerato di proposito (ha insultato Parpiglia e gli ha pure detto “Ti vengo a prendere. Sono abituato a spaccare crani, mio padre è in galera, 15 anni di galera, capito Gabriele?”), proprio per scatenare più clamore e ottenere like. Dice con ironia: “Vi è piaciuta la mia intervista? Come mi piace prendervi per il culo, e come ci cascate tutti quanti. Raga’, non so se sapete come funzionano i social. Più casino fai, più numeri fai. Più numeri fai, più lavoro hai. Quindi prima di dirmi ‘Tso’, ‘Sei pazzo’.. la mattina si svegliano 10 scemi e uno intelligente, voi fate parte di quei nove, anzi dieci scusate”.
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