Fragili della Sardegna a Figliuolo: qui non si rispettano i target del piano vaccinale nazionale

CAGLIARI – “La Regione Sardegna continua a non rispettare i target del piano vaccinale nazionale”. Questo l’oggetto della lettera che il Comitato spontaneo dei fragili della Sardegna, ha inviato oggi al generale Francesco Paolo Figliuolo, per chiedere un suo intervento urgente. Nella missiva firmata da Aurora Simeone, una delle coordinatrici dell’associazione, si segnalano “evidenti carenze e scelte irragionevoli, che ancora oggi continuano a presentarsi nella gestione della campagna di vaccinazioni nell’isola”.

Si legge nella lettera: “In Sardegna i medici di medicina generale, ora in parte coinvolti nella vaccinazione a domicilio con Moderna, purtroppo non lo sono per la segnalazione dei soggetti fragili. Ci sono più liste che si accavallano, abbiamo scoperto che i pazienti affetti da patologie rare non vengono chiamati, ma sono in lista solo quelli con patologie croniche”. Per quanto riguarda i caregivers o i parenti conviventi di soggetti fragili, “continuano a non essere ancora vaccinati- la denuncia- in diversi casi perché la Regione ha aperto alle vaccinazioni solo recentemente, ma senza permettere loro di registrarsi al portale”.

Inoltre, segnala il comitato, “al Policlinico Universitario di Monserrato, dove la situazione rischia di esplodere, sono state sospese quasi totalmente le chiamate dei reparti ai fragili, per dare priorità alle seconde dosi a forze dell’ordine e altre categorie. Ci chiediamo se non sia il caso di spostare le seconde dosi in altri punti vaccinali, dato che moltissimi pazienti fragili seguiti in quell’ospedale attendono ancora la prima dose”. Oggi, ricordano i fragili, partiranno le campagne di vaccinazione di tutta la popolazione di La Maddalena e di Carloforte: “Anche noi speriamo che il turismo possa presto ripartire, ma non sulla pelle di chi rischia la sua vita”.

Infine l’appello a Figliuolo: “Chiediamo a questo punto di intervenire perché non venga applicata tabella di priorità Regionale, adottata dal 16 aprile, che definisce come ‘estremamente’ vulnerabili soltanto le patologie delle quali riporta i codici esenzione in una tabella, mentre i ‘comunque’ vulnerabili non sono elencati. Le patologie fuori da questo elenco sono tante, e i pazienti di cui ne soffrono sono ad altissimo rischio di vita qualora contrassero il Covid”.

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