Paola Muratorio (*)
”Il sostegno delle Casse ai propri iscritti è aumentato ed è arrivato ad oltre 500milioni di euro. Lo Stato ci offre pochissimo sostegno, e questo nonostante sia fortemente debitore anche nei nostri confronti. Inarcassa vanta un credito per le indennità di maternità di 26 milioni di euro”. Lo ha detto la presidente di Inarcassa, la cassa di previdenza e assistenza di ingegneri ed architetti, Paola Muratorio parlando a un convegno a Reggio Emilia. ”È paradossale. Da un lato – ha proseguito la Muratorio, intervistata dal sito mondoprofessionisti.eu – il credito che vantiamo dallo Stato aumenta e, dall’altro, proprio lo Stato nel frattempo vara norme come la spending review, che ci obbliga a versare nelle sue casse parte dei risparmi che potrebbero invece essere investiti in politiche dedicate ai nostri iscritti. Ma non solo. Lo Stato italiano ci costringe ad un regime di tassazione che non esiste negli altri Paesi europei. L’annosa questione della doppia tassazione va presa in esame, perché blocca risorse che potrebbero essere investite in un welfare più allargato ed integrato. Si parla di una riduzione della tassazione, che oggi è al 26%, se in cambio contribuiamo alla ripresa del Paese, ma non ci è stato ancora detto – ha concluso Muratorio – dove dovremmo investire’.
SALVA IMPRESE – Intanto il Parlamento ha approvato la disposizione che prevede la costituzione della società salva imprese con sottoscrizione del capitale da parte dello stato, delle casse di previdenza (quota minoritaria), dell’Inps e dell’Inail. In attesa del regolamento del Ministero dell’economia e delle finanze, che dovrà elencare gli investimenti su cui potranno concentrarsi gli enti di previdenza privati per poter usufruire del credito di imposta del 6% previsto dalla legge di stabilità per il 2015 per compensare l’aumento della tassazione dal 20 al 26%, la Muratorio fa il punto: “E’ ragionevole aspettarsi l’introduzione dell’investimento nella società salva imprese”, come hanno auspicato anche il relatore del dl, Marco Causi, e il presidente della Cassa nazionale dei ragionieri, Luigi Pagliuca. Se anche così fosse, però, per la Muratorio i punti di ombra non verrebbero meno. “Indipendentemente dal fatto che l’investimento rientri o meno tra quelli che potranno usufruire del credito di imposta il rischio sarebbe troppo alto”, ha spiegato il presidente di Inarcassa, “prima di tutto non ci può essere chiesto di essere investitori prudenti e poi prevedere il nostro intervento in un progetto così rischioso. Le società che potrebbero essere interessate, infatti, rischiano di essere già decotte al momento dell’investimento. In secondo luogo, soprattutto in questo momento, noi preferiremo investire in progetti innovativi, che coinvolgano anche i giovani e che siano attinenti al nostro settore anche per prospettive occupazionali”.
(*) Presidente Inarcassa
