Cumulo, istruttoria e provvista da chiarire

Dubbi su quale soggetto (l’Inps, oppure la Cassa di previdenza) dovrà istruire la pratica di chi chiederà di accedere alla pensione di vecchiaia «a formazione progressiva», usando la leva del cumulo gratuito della contribuzione. E diversità di opinioni sulle modalità di costituzione della «provvista» ideata dall’istituto guidato da Tito Boeri, nella quale dovrebbero confluire le somme degli enti privati, che pretendono maggiore chiarezza sulla quantificazione degli importi. Ecco i capitoli ancora «bui» della trattativa in corso fra l’Inps e i rappresentanti dell’Adepp (l’Associazione che raggruppa 19 Casse pensionistiche dei professionisti), sebbene l’incontro che si è tenuto ieri mattina, a Roma, per definire il testo della convenzione che dovrà essere siglata fra le partì per l’erogazione delle prestazioni in regime di totalizzazione e cumulo, abbia comunque segnato dei progressi, in vista di un nuovo faccia a faccia nei prossimi giorni. L’obiettivo, ribadito ancora nelle ultime ore, è di giungere ad un’intesa per consentire ai professionisti di usufruire della chance non onerosa di riunire i versamenti frutto di carriere «spezzate» della precedente legge di Bilancio (236/2016) già a partire dal mese di febbraio; i tecnici hanno condiviso l’impostazione generale della convenzione per regolamentare i flussi e la gestione amministrativa (i cui contenuti sono stati illustrati su ItaliaOggi del 18 gennaio 2018), che dovrà essere, è stato sottolineato dall’Adepp, «particolarmente snella sia nei contenuti sia nella forma», e apprezzato «la gestione della procedura informatica che l’Inps sta mettendo a punto». Per quel che concerne la «provvista», a quanto ha appreso ItaliaOggi, alle Casse non è piaciuto l’impianto delineato nella bozza: l’Inps ha intenzione di chiedere, mese per mese, un determinato importo agli istituti privati, i quali hanno replicato di volere un «controllo preventivo sulla congruità» delle somme. E di non esser disposti ad accettare, nell’eventualità fossero riscontrati errori nei calcoli, la soluzione del «conguaglio» per quanto indebitamente corrisposto. Non si tratta di questioni insormontabili, tanto che gli esponenti dell’Associazione hanno sostenuto di coltivare un «cauto ottimismo» sull’appianamento delle divergenze. Sullo sfondo, intanto, oltre alla versione conclusiva della convenzione che Inps ed enti dovranno firmare, c’è attesa per l’approvazione dei ministeri vigilanti delle delibere con cui alcune Casse hanno corretto i regolamenti per favorire l’accesso degli iscritti al cumulo gratuito dei contributi.

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