Commercialisti, riparte il confronto interno

Riparte il dialogo tra Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e Unione giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. Il confronto tra il presidente della categoria, Massimo Miani, e il presidente dell’Unione, Daniele Virgillito, c’è stato ieri a Modica, alla prima giornata del 56° Congresso nazionale del sindacato dei giovani, che si concluderà domani. Virgillito ha sollecitato Miani sugli attuali temi caldi: digitalizzazione, specializzazioni e Saf (scuole alta formazione). Sulla digitalizzazione, in cui rientra la fattura elettronica, Miani si detto molto attento: «Preoccupa almeno l’85% della nostra professione e il problema che ci poniamo è come portare nel futuro una professione che si occupa di cose destinate a essere digitalizzate». Per i commercialisti le piccole imprese al 1° gennaio 2019 non saranno pronte per l’e-fattura. Occorre un avvio graduale: saranno movimentati oltre tre miliardi di fatture e la questione dei costi dell’operazione non è stata adeguatamente affrontata. È alto il rischio che i clienti si allontanino dagli studi, per scongiurare il quale «la categoria sta ragionando per definire una piattaforma propria per la fatturazione elettronica che transiti attraverso gli studi e consenta l’emissione diretta e su questo intendiamo raccordarci con le società di software». «Serve una programmazione – aggiunge Virgillito -, con lo spesometro non è stata fatta e abbiamo visto cosa è successo. I dati che raccogliamo potrebbero servirci per fare business e possono essere un valore per la categoria. Per esempio nelle consulenze. Ci vuole una visione di lungo periodo». Virgillito poi affronta con Miani la questione delle Saf ed elenca una serie di problematiche: troppe ore di formazione (200), costo di 2mila euro per l’iscrizione (proibitivo per i giovani), livello di formazione non uniforme e possibilità di frequentare corsi molto più alte al Nord che al Sud. «Sull’avvio delle Saf è mancato il dialogo con la base – ammette Miani. Sono qui per aprirlo. Ci sono criticità che dobbiamo affrontare. Sui costi abbiamo avviato un confronto con Cassa commercialisti e Cassa ragionieri per fare sinergia». Ma la strada è segnata: la specializzazione è una delle leve che porterà la professione nel futuro. A Modica sono stati presentati aiuti per i giovani dalla Cassa dottori, che ha previsto fondi da erogare attraverso bandi – la delibera ora è al vaglio dei ministeri vigilanti – per l’apertura della studio e l’accorpamento tra studi e la formazione.

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