Inpgi e welfare, Casse al ministero del Lavoro

Dipanare la «matassa» dell’Inpgi (Istituto previdenziale dei giornalisti) in affanno, soprattutto per l’abbassamento delle iscrizioni dei dipendenti delle aziende editoriali. E intervenire sn «nodi» che riguardano tntti gli Enti, dal «saldo e stralcio» contributivo (imposto dalla legge di bilancio per il 2019) alla richiesta di ricavare fino al 5% dei rendimenti patrimoniali per irrobustire il welfare dei professionisti. È il «menù» del tavolo convocato questo pomeriggio dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) che, imprimendo una virata, dialogherà coi vertici delle Casse (ci sarà una delegazione ridotta, ma è già stata fissata la seconda riunione il 15 aprile), con rappresentanti del ministero dell’Economia e col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vito Grimi (M5s) per trovare soluzioni condivise; all’indomani dell’annuncio (si veda ItaliaOggi di ieri), il rappresentante di via Veneto ha diramato gli inviti, anticipando il piano dell’esponente pentastellato di occuparsi dell’Inpgi in un «tavolo separato» agli Stati generali dell’Editoria, a Roma il 25 marzo. Il dibattito verterà sulla mediazione raggiunta con la Ferpi (Federazione delle relazioni pubbliche) per correggere l’emendamento al decreto 4/2019 del deputato leghista Massimiliano Capitanio, osteggiato da parte del M5s e dichiarato inammissibile, dopo l’intervento del presidente dell’assemblea di Montecitorio Roberto Fico: l’iscrizione di altri operatori dell’informazione all’Ente non sarebbe scattata obbligatoriamente dal 2020, bensì il ministero del lavoro avrebbe emanato, entro 90 giorni dall’approvazione della legge, un provvedimento per favorire «l’esatta individuazione dei soggetti che svolgono attività di comunicatore professionale». «Sono sicura», ha detto la presidente Marina Macelloni, che «in un contesto di sistema si possa arrivare alla soluzione giusta per l’Inpgi». Spazio, poi, al recupero di istanze dell’Associazione delle Casse (l’Adepp), come quella di poter deliberare in autonomia iniziative sui debiti contributivi degli associati.

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