ROMA – âCi preoccupiamo di un bacio gay in un cartone della Disney, quando oggi i bambini e gli adolescenti sono esposti ad una serie di altre condizioni che li vanno ad influenzare negativamente. Molte volte sento dire ai genitori âquel cartone non glielo faccio vedereâ, eppure quegli stessi genitori spesso ignorano i contenuti, magari molto piĂš invasivi, che i figli guardano allâinterno delle piattaforme onlineâ. Risponde cosĂŹ la fondatrice e presidente dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza, Maura Manca, interpellata dalla Dire in merito alla polemica suscitata dalla presenza di un fugace bacio gay tra due donne allâinterno del nuovo film della Disney Pixar âLightyear – La vera storia di Buzzâ, lâattesissimo spin-off sullâomonimo personaggio di Toy Story (il ranger spaziale Buzz Lightyear). La pellicola, che sta facendo discutere anche in Italia, è stata bandita in 14 Paesi tra cui Emirati Arabia, Egitto ed Indonesia.
âIl problema non è un bacio, cioè il âcosaâ- prosegue la dottoressa Manca, psicologa e psicoterapeuta- ma capire innanzitutto il âcomeâ. In questo caso, come in molti altri, sembra che il bacio gay venga utilizzato come strumento per imporre, e non semplicemente esprimere, una propria opinione estrema. E questo come se ci trovassimo in un campo di battaglia, dove per forza deve esserci un âgiustoâ e uno âsbagliatoâ. Quello che dobbiamo capire, allora, è che non possiamo attaccare un singolo atto o gesto, ma cercare di equilibrare e bilanciare. Non dobbiamo mettere i ragazzi davanti a condizioni estreme, ma lasciarli liberi di esprimersi e di essere sĂŠ stessiâ.
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