Regionali Sicilia, Meloni dice no alla candidatura di Prestigiacomo: “Era sulla Sea Watch col Pd”

ROMA – Sembra tutt’altro che chiusa la partita per il candidato governatore di centrodestra della Regione Siciliana. Nonostante l’accordo tra Lega e Forza Italia, con l’esponente del Carroccio Nino Minardo che ha deciso di fare un passo indietro per sostenere la candidatura dell’azzurra Stefania Prestigiacomo, in casa Fratelli d’Italia si registrano malumori.

Il presidente uscente Nello Musumeci ha avvisato: “Torno a fare il militante. Basta con questo interminabile mercato nero dei nomi. Cercatevi un candidato che risponda alle vostre esigenze. Mi rendo conto di essere un presidente scomodo”. E la leader di FdI Giorgia Meloni su Twitter ha chiuso all’opzione Prestigiacomo: “Abbiamo sempre difeso l’unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane Nello Musumeci. Una cosa, però, non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd”.

Abbiamo sempre difeso l’unità del centrodestra e continueremo a farlo, anche in Sicilia, dove il candidato migliore per noi rimane @Nello_Musumeci. Una cosa, però, non ci si può chiedere: sostenere un candidato che saliva sulla Sea Watch con il Pd.— Giorgia Meloni 🇮🇹 Ù† (@GiorgiaMeloni) August 10, 2022

Torna quindi in auge la polemica che già era scoppiata nel gennaio del 2019, quando Prestigiacomo, insieme e Nicola Fratoianni e Riccardo Magi, era salita a bordo della nave umanitaria della Ong con a bordo dei migranti. In quell’occasione, erano stati gli stessi vertici forzisti a spiegare che si era trattata di una iniziativa personale, di cui nemmeno Berlusconi era stato informato. Prestigiacomo aveva spiegato: “Noi siracusani siamo solidali, chi ha guardato negli occhi queste persone non può voltarsi dall’altra parte”.

E LOMBARDO RILANCIA IL NOME DI RUSSO

Nella contesa per il nome del candidato delle Regionali, che si terranno il 25 settembre insieme alle Politiche, prova a entrare anche Raffaele Lombardo: l’ex presidente della Regione e fondatore del Movimento per l’autonomia dichiara: “Con l’election day la Sicilia è diventata una pedina sulla scacchiera di collegi e ministeri. Non è stato così nel 2012 e nel 2017 allorché si votava in giorni diversi. Inoltre, il 10% in più di elettori delle politiche renderanno imprevedibile il voto delle Regionali. Musumeci si è ritirato. Stancanelli si è stancato. Minardo è stato bloccato. Il centrosinistra punta su una donna moderata, mite e capace: Caterina Chinnici. Azione e Italia Viva si organizzano per scendere in campo”.

“Il centrodestra sta giocando col fuoco. Basta diktat e veti – avvisa Lombardo -, si riavvolga la pellicola e tra i possibili candidati si guardi anche a Massimo Russo di cui tutti ricordano l’ottimo lavoro fatto in Sanità per ripianare il debito e rimodernare il sistema”. Per l’ex governatore, Russo “è la figura più rassicurante per affrontare un autunno che si preannuncia più che critico ed è in grado di alzare la voce in tutte le sedi per tutelare la Sicilia e perché si apprestino gli strumenti idonei a ridurre il divario tra Nord e Sud”.

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