Il commento di Luca Squeri.
“Rispetto all’Europa siamo in ritardo. Solo dall’8 aprile scorso è possibile presentare la domanda sul portale per chiedere il contributo per attivare una comunità energetica rinnovabile. Ci sono 50 ‘comunità’ esistenti sulla carta, anche se non tutte sono attive. Il contributo economico è importante, come ogni iniziativa che favorisce l’implementazione dell’energia da fonti rinnovabili, perché il cammino della transizione energetica è una sorta di ‘marcia olimpica’ piuttosto lunga dove ogni iniziativa conta. Le comunità danno un contributo al di là della quantità di consumo effettuato. Non bisogna approcciarsi a questa impostazione pensando solo al risparmio in bolletta; ci si mette in gioco dal punto di vista culturale. Le difficoltà non mancano ma è determinante dare inizio a questo nuovo percorso che offre la possibilità di fare massa comune per contrastare la crisi climatica e quella energetica. Purtroppo ci sono ancora troppe difficoltà burocratiche e formali in fase di costituzione che rallentano questo percorso, e tempi lunghi per le approvazioni. Criticità che devono essere risolte al più presto”.